sabato 29 novembre 2014

Bianca come il latte, rossa come il sangue - Alessandro D'Avenia

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, ma il nuovo supplente di storia e filosofia è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue, rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa.
Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dietro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.
Che dire, è un libro davvero carino! La storia in sé stessa è bella, questo non posso metterlo in discussione. Ho trovato inoltre delle recensioni di persone che definiscono questo libro un po' banale, scontato, noioso e sopratutto troppo semplice, ma sinceramente per me è proprio la semplicità dell'autore, la scorrevolezza del libro che caratterizzano questo libro e lo rendono bello. E' vero, non è una lettura molto impegnativa, ma nonostante questo è ricca di frasi bellissime (il mio libro praticamente è tutto sottolineato) E' un libro che commuove e fa riflettere perché non c'è niente di più bello, di più dolce, di un amore adolescenziale in cui "l'ingenuità" dei ragazzi è in realtà coraggio, forza di lottare, comprensione che la vita non è in realtà priva di tormento, ma che vale la pena di essere vissuta, ed è veramente bello un libro visto dal punto di vista di giovani adolescenti.

Trailer del film



Frase sottolineata
"C'era una volta una stella, una stella giovane. Come tutte le stelle giovani era piccola e bianca come il latte. Sembrava quasi fragile, ma era solo effetto della luce che sprigionava, che la rendeva quasi trasparente, tutta luce. La chiamavano Nana, perché era piccola. Bianca, perché era luminosa come il latte: Nana Bianca. Nana per semplicità. Amava giocare per il cielo e conoscere altre stelle. Con il passare del tempo Nana crebbe e divenne rossa e grande. Non era più Nana, ma Gigante, Gigante Rossa. Tutte le stelle la invidiavano per la sua bellezza e i suoi raggi rossi, come capelli infiniti. Ma il segreto di Gigante Rossa era rimanere Nana dentro di sé. Semplice, luminosa e pura come Nana, anche se appariva gigante e rossa. Per questo Nana Rossa continua a lampeggiare in cielo, dal bianco al rosso e viceversa, perché è entrambe contemporaneamente. E non c'è bellezza più bella di lei in Cielo. E sulla Terra."

Valutazione
-Sorrisi 
-Lacrime 
-Risate
-Suspense
-Brividi 
-Rabbia 

mercoledì 26 novembre 2014

La ragazza fantasma - Sophie Kinsella



A ventisette anni, niente funziona nella vita di Lara.
Il fidanzato l'ha lasciata, la società che ha aperto con la sua migliore amica non decolla, la socia ha pensato bene di trasferirsi a Goa lasciandola in un mare di guai e la sua famiglia la considera un po' picchiatella... Quando si trova costretta dai genitori ad andare al funerale di una prozia di centocinque anni che non ha mai conosciuto, Lara sente di aver toccato il fondo. Durante la funzione, però, succede qualcosa di incredibile: le appare una ragazza bellissima, diafana, vestita con l'accuratezza ed eccentrica eleganza degli anni Venti, che le chiede con insistenza: "Dov'è la mia collana? Voglio la mia collana!". Chi è questa ragazza? Di quale collana parla? E com'è che solo Lara riesce a vederla? Ciò che ancora non sa è che la misteriosa ragazza comparsa dal nulla, capricciosa, pungente e stravagante, diventerà la sua guida, la sua amica più cara, la confidente perfetta, e che la ricerca dell'agognata collana si trasformerà per entrambe in una sorprendente avventura.

Booktrailer


Frase sottolineata
"A volte mi sento molto avanti rispetto ai miei genitori, come deve essersi sentito Einstein nei confronti degli amici che insistevano: "L'universo è piatto, Albert, dai retta a noi", e dentro di se lui pensava: "Lo so che è curvo, e un giorno ve lo dimostrerò".

Valutazione:
-Sorrisi 
-Lacrime 
-Risate
-Suspense
-Brividi
-Rabbia 



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