martedì 7 aprile 2015

L'ultima canzone - Nicholas Sparks



Veronica Miller, detta Ronnie, ha diciassette anni, vive a New York, frequenta i club più trendy della città e crede di essere una ragazza indipendente. Fino a quando si ritrova a passare l'estate nel North Carolina, con il padre Steve, ex insegnante di pianoforte e concertista, che ha abbandonato la famiglia ormai da tempo. Ronnie lo detesta, non vorrebbe più avere niente a che fare con lui, ma sua madre ha preso una decisione irrevocabile: spedirla insieme al fratellino Jonah tra le braccia di quel padre quasi sconosciuto, in uno sperduto paesino della costa orientale, dove il massimo divertimento è pescare e fare surf. Ronnie è convinta che quella sarà la
peggiore estate della sua vita. Eppure... Eppure, Steve è sempre il padre che le ha insegnato ad amare la musica, e che ha scritto per lei le canzoni più belle. Eppure, conoscere Will, l'ultima persona da cui credeva di poter essere attratta, significa vedere il mondo con occhi nuovi. Con lui, Ronnie vive esperienze che a New York non aveva mai immaginato, come sorvegliare per tutta la notte un nido di tartarughe marine e contemplare in silenzio il calare del sole sulla linea dell'orizzione. Così, quasi senza rendersene conto, si ritrova perdutamente innamorata, per la prima volta nella sua vita. "L'ultima canzone" racconta, come solo Nicholas Sparks riesce a fare, tutti i modi in cui l'amore ci ferisce. E poi ci guarisce.

Oddio, che dire? Questo libro l'avrò rimandato circa quattro volte. Iniziavo a leggerlo e poi lo abbandonavo perché mi sembrava troppo noioso, nonostante io odi smettere di leggere un libro prima di finirlo! E in effetti l'inizio sembra così, non sembra nulla di che, ma tutti parlavano così bene di questo "Nicholas Sparks" e le trame dei suoi libri mi attiravano molto che alla fine ho deciso di dargli un'opportunità e ho iniziato a leggerlo seriamente ma un po'controvoglia.
Molti forse non condivideranno la mia opinione ma mi è sembrato un libro un po' troppo leggero. Devo ammetere però che quando sono arrivata alla fine qualche lacrimuccia è scappata: è stato un finale totalmente inaspettato e - devo ammetterlo - nonostante tutto questo libro mi è piaciuto forse proprio per la sua semplicità!
Va bene che sono una persona molto emotiva e piango per niente, ma questo libro mi ha commossa non tanto per il tema "amore" bensì per quello "famiglia" e mi ha fatto riflettere molto sul rapporto "padre-figlia". Sono sensibilissima quando si tratta di questo!
Ve ne vorrei parlare ancora, ma svelerei il finale del libro e mi dispiace molto perché avrei ancora molto da dire! :(
Dopo questo libro ho iniziato a leggerne altri di Nicholas Sparks e, come immaginavo, si sono rivelati molto simili a questo. Non fraintendetemi... non intendo dire che le storie sono quasi tutte uguali (in questo caso sì che sarebbero noiose), ma che sono simili nel genere: nonostante la loro semplicità trattano tutti temi bellissimi e anche dolci. Se consiglierei Nicholas Sparks? Sicuramente!


Trailer del film


Frase sottolineata
"La vita, ora lo capiva, assomigliava a una canzone. Al principio c'è il mistero, al termine la conferma, ma nel mezzo ci sono le emozioni che arricchiscono l'intera esperienza."

Valultazione
-Sorrisi 
-Lacrime 
-Risate
-Suspense
-Brividi 
-Rabbia

2 - Se potessi rivederti - Marc Levy


Arthut è un architetto, Lauren una giovane internista di neurochirurgia. Una sera d'inverno, a San Francisco, si incontrano nell'appartamento di Arthur... solo che Lauren è un fantasma. In coma dopo un incidente stradale, il suo corpo giace in ospedale; il suo spirito, vitale e affascinante, si innamora di Arthur, l'unico che può vederla. Proprio quando il sentimento sbocciato tra i due si trasforma in un legame profondo, i medici decidono che è giunto il momento di staccare il respiratore. Il romanzo è ambientato qualche anno dopo: Lauren è uscita dal coma e prosegue il suo internato; Arthur è andato in Francia per dimenticarla, ma deve tornare a San Francisco per lavoro.

Quando ho saputo che esisteva il continuo di "Se solo fosse vero", un libro che ho veramente amato, sono andata in estasi. In effetti era abbastanza strano che il libro finisse in quel modo anche se per essere un finale era tremendamente dolce. Non ho molto da aggiungere che non abbia già detto nella recensione precedente e inoltre questo libro l'ho letto un po' di tempo fa e non ricordo bene particolari che potrei segnalarvi qui, quindi, dal momento che la trama è davvero corta e parla più che altro del primo libro, ho deciso di compiere l'impresa di tradurre quella francese che è un po' più approfondita. Non preoccupatevi, me la cavicchio con il francese. :3

E se la vita offrisse ad Arthur e a Lauren la seconda opportunità di incontrarsi di nuovo, rischierebbero tutto pur di coglierla? Con questa commedia romantica, Marc Levy ritrova i personaggi del suo primo romanzo, "Se solo fosse vero", e ci conduce in una nuova avventura, fatta di umorismo e di imprevisti...
Sono passati quattro anni dal loro primo incontro. Dopo un intermedio (?) professionale a Parigi, Arthur è di ritorno a San Francisco, dove l'aspettano il suo amico Paul e molti ricordi. 
Quanto a Lauren, che non trae altre conseguenza dell'incidente, è sul punto di completare il suo internato in neurochirurgia, sotto la responsabilità del Dottor Fernstein. Ma né l'uno né l'altro riescono a cancellare l'episodio che ha cambiato la loro vita. Lui l'ha aiutata ad uscire dal coma e non può dimenticare; lei le deve la vita e cerca di ricordare il suo volto. Il destino li farà riunire. Colpito da una moto, Arthur viene trasportato al pronto soccorso e affidato a Lauren.
Nonostante una prima diagnosi sbagliata, riesce a salvare la vita a questo giovane che il suo cuore comincia a riconoscere.
Tra di loro si trova quindi solo una promessa fatta da Arthur: non rivelare a Lauren che il Dottor Fernstein e sua madre avevano deciso di praticarle l'eutanasia.

Ce l'ho fatta! Spero di non aver fatto brutte figure! Detto questo, ci tenevo a scusarmi se sono stata molto assente per un periodo di tempo ma ho avuto problemi di connessione con il computer e non ho potuto scrivere. Spero di riuscire a farmi perdonare! :( Un bacione ♥ 

Frase sottolineata
"Ti proibisco di mollare", mormorò Lauren.
"Tieni duro!"
Riprese le manopole del defibrillatore, ma Fernstein la trattenne e gliele tolse dalle mani.
"Basta così, Lauren, lo lasci andare."
Lei respinse il professore con veemenza e lo prese di petto.
"Questo non è andare, questo è morire! Quando impareremo a usare delle vere parole? Morire, morire, morire", ripeté colpendo col pugno il torace di Arthur.
Il suono continuo emesso dall'elettrocardiografo, si interruppe bruscamente, dando luogo a una serie di brevi bip.
Léquipe rimase immobile, tutti fissavano il tracciato verde che era quasi piatto.
Alla sua estremità, l'onda si mise a oscillare, si arrotondò e finì col riformare una curva il cui andamento riprendeva un aspetto pressochè normale.
"E questo, questo non è ritornare, ma vivere!" tempestò Lauren, riprendendo le manopole dalle mani di Fernstein.

Valutazione
-Sorrisi 
-Lacrime
-Risate
-Suspense 
-Brividi 
-Rabbia