martedì 7 aprile 2015

2 - Se potessi rivederti - Marc Levy


Arthut è un architetto, Lauren una giovane internista di neurochirurgia. Una sera d'inverno, a San Francisco, si incontrano nell'appartamento di Arthur... solo che Lauren è un fantasma. In coma dopo un incidente stradale, il suo corpo giace in ospedale; il suo spirito, vitale e affascinante, si innamora di Arthur, l'unico che può vederla. Proprio quando il sentimento sbocciato tra i due si trasforma in un legame profondo, i medici decidono che è giunto il momento di staccare il respiratore. Il romanzo è ambientato qualche anno dopo: Lauren è uscita dal coma e prosegue il suo internato; Arthur è andato in Francia per dimenticarla, ma deve tornare a San Francisco per lavoro.

Quando ho saputo che esisteva il continuo di "Se solo fosse vero", un libro che ho veramente amato, sono andata in estasi. In effetti era abbastanza strano che il libro finisse in quel modo anche se per essere un finale era tremendamente dolce. Non ho molto da aggiungere che non abbia già detto nella recensione precedente e inoltre questo libro l'ho letto un po' di tempo fa e non ricordo bene particolari che potrei segnalarvi qui, quindi, dal momento che la trama è davvero corta e parla più che altro del primo libro, ho deciso di compiere l'impresa di tradurre quella francese che è un po' più approfondita. Non preoccupatevi, me la cavicchio con il francese. :3

E se la vita offrisse ad Arthur e a Lauren la seconda opportunità di incontrarsi di nuovo, rischierebbero tutto pur di coglierla? Con questa commedia romantica, Marc Levy ritrova i personaggi del suo primo romanzo, "Se solo fosse vero", e ci conduce in una nuova avventura, fatta di umorismo e di imprevisti...
Sono passati quattro anni dal loro primo incontro. Dopo un intermedio (?) professionale a Parigi, Arthur è di ritorno a San Francisco, dove l'aspettano il suo amico Paul e molti ricordi. 
Quanto a Lauren, che non trae altre conseguenza dell'incidente, è sul punto di completare il suo internato in neurochirurgia, sotto la responsabilità del Dottor Fernstein. Ma né l'uno né l'altro riescono a cancellare l'episodio che ha cambiato la loro vita. Lui l'ha aiutata ad uscire dal coma e non può dimenticare; lei le deve la vita e cerca di ricordare il suo volto. Il destino li farà riunire. Colpito da una moto, Arthur viene trasportato al pronto soccorso e affidato a Lauren.
Nonostante una prima diagnosi sbagliata, riesce a salvare la vita a questo giovane che il suo cuore comincia a riconoscere.
Tra di loro si trova quindi solo una promessa fatta da Arthur: non rivelare a Lauren che il Dottor Fernstein e sua madre avevano deciso di praticarle l'eutanasia.

Ce l'ho fatta! Spero di non aver fatto brutte figure! Detto questo, ci tenevo a scusarmi se sono stata molto assente per un periodo di tempo ma ho avuto problemi di connessione con il computer e non ho potuto scrivere. Spero di riuscire a farmi perdonare! :( Un bacione ♥ 

Frase sottolineata
"Ti proibisco di mollare", mormorò Lauren.
"Tieni duro!"
Riprese le manopole del defibrillatore, ma Fernstein la trattenne e gliele tolse dalle mani.
"Basta così, Lauren, lo lasci andare."
Lei respinse il professore con veemenza e lo prese di petto.
"Questo non è andare, questo è morire! Quando impareremo a usare delle vere parole? Morire, morire, morire", ripeté colpendo col pugno il torace di Arthur.
Il suono continuo emesso dall'elettrocardiografo, si interruppe bruscamente, dando luogo a una serie di brevi bip.
Léquipe rimase immobile, tutti fissavano il tracciato verde che era quasi piatto.
Alla sua estremità, l'onda si mise a oscillare, si arrotondò e finì col riformare una curva il cui andamento riprendeva un aspetto pressochè normale.
"E questo, questo non è ritornare, ma vivere!" tempestò Lauren, riprendendo le manopole dalle mani di Fernstein.

Valutazione
-Sorrisi 
-Lacrime
-Risate
-Suspense 
-Brividi 
-Rabbia


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